Conoscere prima di Wikipedia

2 Novembre 2012 di Stefano Olivari

E’ meglio una cultura media di nessuna cultura, per questo i fratelli Fabbri sono stati importanti per l’Italia rispetto alla maggior parte dei ministri della pubblica istruzione succedutisi nel corso dei decenni o ai vari intellettuali di corte (quelli che si chiedono perchè la gente non legga e chiedono sussidi). Il pretesto per ricordare una grande casa editrice ci arriva dalla morte a 85 anni di Rino Fabbri, il più giovane dei tre fratelli (gli altri erano Dino e Giovanni, solo Giovanni è ancora in vita) che nel dopoguerra ebbero la geniale idea di portare le enciclopedie nelle case delle famiglie normali, attraverso il sistema delle vendite a fascicoli. Dopo aver dato solidità alla Fabbri Editori con testi scolastici venduti capillarmente, il boom arriva nel 1958 con l’enciclopedia Conoscere. Che con i vari aggiornamenti era attuale ancora negli anni Settanta (metà dei nostri compagni di classe alle elementari ce l’aveva) ed ebbe anche una coda negli Ottanta con i 19 volumi di Le ricerche di Conoscere, quando ormai l’azienda era stata venduta ad Agnelli (adesso è della RCS, ma è rimasto giusto il marchio). Anche se fra i tantissimi progetti di successo quello che più ha fato soddisfazione ai Fabbri è stato senz’altro quello de I Maestri del Colore, fascicoli indipendenti fra di loro (ma raccolti in libroni dal dorso austero, la nostra cantina ne è piena) riguardanti la storia dell’arte. Qualche bambino può avere usato Conoscere per le mitiche ‘ricerche’ che venivano assegnate nell’era pre Wikipedia, di sicuro non più dell’1% dei possessori ha mai letto nella sua totalità I Maestri del Colore. Ma la cultura è anche questo: sapere almeno che quella certa opera esiste.

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