Zte, umiltà e prezzi cinesi

24 Ottobre 2012 di Marco Lombardo

L’importante è essere chiari fin da subito: «Noi di Zte vogliamo diventare il numero 3 del settore entro il 2015». E in un mondo in cui tutti si sentono numeri uno, il punto di partenza è incoraggiante. Lo è anche lo smartphone di punta con cui la multinazionale cinese sbarca ufficialmente in Italia, dopo aver messo un primo piede con accordi limitati ai carrier. Insomma: l’entrata diretta sul nostro mercato consumer viene festeggiato con una linea che ha il «Grand X Classic» come punta, ma che ha anche i modelli Skate e Atlas nel portafoglio smartphone con un prezzo di partenza – 149 euro – molto appetibile. E se poi si vuole ancora di meno, i telefonini Gsm partono addirittura da quota 19. Roba mai sentita. Tornando al «Grand X Classic» (nella foto) si tratta di un dispositivo completo per chi non ha pretese di alta gamma, dotato di sistema operativo Android Ice Cream Sandwich (quindi non l’ultimo Jelly Bean), di processore Dual Core da 1 GHz e di undisplay touch da 4,3 pollici QHD che offre utenti immagini, gaming, internet e musica in buona (alta) qualità. Lo smartphone è dotato di fotocamera da 5 megapixel che consente anche di girare video HD da 1080p e della tecnologia Dolby Mobile per un audio eccellente. Tutto bene, insomma, se non fosse (e qui sta la critica, che secondo noi deve essere sempre rapportata al prezzo) che il design lasci leggermente perplessi, non tanto per il fatto che non sia al passo con i tempi, ma perché il realtà lo è troppo. La somiglianza con gli smartphone della concorrenza è insomma evidente: un po’ cinese, diciamolo. Si può, dunque, migliorare. Ma detto da un’azienda che parte con umiltà sul nostro mercato, c’è da attendersi un notevole passo avanti nei prossimi tre anni. Quelli che servono appunto per diventare numero tre.

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