Una poltrona per due (quest’anno davvero)

6 Settembre 2012 di Fabrizio Provera

Abbiamo ancora negli occhi i convulsi e intensi ultimi minuti della partita fra Italia e Turchia, con vittoria all’ultimo tiro di Gigi Datome, che ha suggellato l’eccellente girone eliminatorio della Nazionale di basket di Simone Pianigiani, ma invece di celebrare l’impresa azzurra ci avventuriamo su un terreno impervio e scosceso. Tentiamo di mettere in fila le migliori squadre della serie A, pur non essendo questo singolare e lunghissimo basket-mercato ancora concluso, visto che in molti  hanno già completato i propri roster. Dopo aver partecipato alla presentazione del 16 luglio a Milano, non credevamo che i ragazzi di Pianigiani sarebbero cresciuti così tanto, specie a livello di collettivo. Senza dubbio le prestazioni di Aradori, Hackett, Cinciarini, Datome e di un Gallinari tutto fosforo e generosità (doti ricevute chiaramente dall’ eredità paterna, in aggiunta allo smisurato talento) ridanno un po’ di smalto e vigore a tutto il movimento dopo il pessimo Europeo del 2011. Il cammino è appena cominciato, ma c’è di che essere orgogliosi. Italbasket, dunque. Condividiamo il pensiero di coach Andrea Trinchieri sulla scomparsa di Treviso dalla serie A, una perdita gravissima per l’intero movimento. E a fronte delle vicissitudini perigliose di molte società, con debiti da spalmare e stipendi ancora non pagati, ci spiace che Casale Monferrato (realtà che abbiamo conosciuto piuttosto bene, lo scorso anno) sia retrocessa. Avrebbe meritato la permanenza nella massima serie. Abbiamo deciso di elencare solo le prime 8, ossia le aspiranti ai play-off 2013. Se poi ne ‘ciccheremo’  la metà,  ci cospargeremo il capo di cenere… Ma almeno il rischio ce lo siamo presi. Un pretesto per parlare di basket vale questo e anche altro.

1) EA7 MILANO E MPS SIENA. E’ la prima scelta (volutamente) provocatoria. Mettiamo Milano e Siena sullo stesso piano, con leggera preminenza per il team di Scariolo e Proli. Che il roster meneghino sia potenzialmente da Final Four di Eurolega, quindi da vittoria in campionato, l’hanno detto personaggi molto più autorevoli di noi. La forza di Milano, a nostro avviso, sta nella prosecuzione di un progetto che per una volta non è rivoluzione. Panchina sempre più profonda, Basile e Stipcevic preziosissimi come pedine di complemento, Chiotti potrebbe non far rimpiangere Rocca. Siena ha dalla sua lo spirito  dei campioni forgiato in anni e anni. Se avesse tenuto Lavrinovic farebbe più paura; con Eze, Kasun e Rasic è tutta da plasmare e ancora in divenire. Ma Minucci venderà carissima la pelle. Del resto, s’intende di banche ed affari meglio di chiunque altro… Attenzione all’agonismo di Hackett, grande incognita Bobby Brown, il successore di Mc Calebb.

3) CANTU’– Senza più l’angoscia di dover necessariamente competere per la vittoria finale, la Cantù 2012-2013 disegnata da Arrigoni e Trinchieri è come un cantiere da plasmare con ‘fare massonico’ dal grande architetto con tanto di cazzuola e ‘fratass’ (parliamo del coach).  Una sorta di  Terza Forza con meno angosce del passato;: con meno fantasia, forse meno genio (quanto ci mancherà, Vlado Micov) ma in compenso più razionalità e forse una maggiore solidità. Brooks ha fatto vedere buone cose, su Smith giudizio sospeso, Cusin sembra una garanzia (anche senza la capacità dominante di Shermadini), Aradori è chiamato a una svolta importante, Tyus è  più di una speranza. Ma l’asso vero quest’anno è in panchina, si chiama Andrea Trinchieri ed è atteso alla sfida più bella e difficile degli anni sinora trascorsi a Cantucky. Per arrivare  nuovamente in Eurolega servirà il sudore e la gola dei 6.200 del Paladesio, in aggiunta a  una seduta plenaria degli Dei del basket: l’Unics Kazan che ci attende a fine settembre fa davvero paura.

4) REYER VENEZIA – Altra scelta in apparenza ardita, ma forse non così tanto. Dopo aver messo in archivio il coraggioso quarto di finale giocato contro la corazzata Armani, l’arrivo di Williams, Diawara e Zoroski rende ancora più solida la squadra di Mazzon, piacevolissima sorpresa dello scorso anno. I lagunari non avranno più il vantaggio derivante dal fattore novità, ma possono ambire ai piani alti della classifica, riscattando la perdita (per il Veneto e l’intero Italbasket) della storica franchigia di Treviso.

5) DINAMO SASSARI – Riconfermato in blocco o quasi il nucleo che ha portato la banda Sacchetti alle semifinali nei mesi scorsi, l’aggiunta di Bootsy Thornton e l’inserimento di Ignerski danno ulteriore valore aggiunto ai sardi, premio simpatia nel 2011-2012. Ancora una volta sarà durissima espugnare il palazzetto sassarese, per tutti.

6) VIRTUS BOLOGNA – A giugno sembrava che Sabatini fosse pronto a una smobilitazione ben più radicale. Certo, Koponen e Sanikidze sono perdite gravi, ma gli innesti del coriaceo Mason Rocca, di Steven Smith e Ricky Minard (oltre alle conferme di Poeta e Gigli) fanno di Bologna un osso ancora molto duro. Cui vanno aggiunti blasone e storia, fattori immateriali ma non troppo, considerando i numeri fatti registrare al palazzetto felsineo lo scorso anno, con 7.000 e oltre presenze, praticamente fisse.

7) CIMBERIO VARESE – La proverbiale capacità tutta lombarda di far quadrare sempre i conti, specie in momenti difficili, non manca di certo al team di Cecco Vescovi. Che, con un occhio a budget e portafoglio prima di ogni altra cosa, ha messo insieme un roster con giovani ed eccellenti prospetti, sommati a giocatori di provata esperienza. Coach Frank Vitucci è una garanzia, il trio De Nicolao-Polonara-Cerella ha grandi potenzialità, Mike Green può essere una (ri)conferma dopo la finale con Cantù del 2011. Attenzione ai lancieri di Masnago.

8) SIDIGAS AVELLINO – Anche in questo caso pareva che la smobilitazione potesse essere più dolorosa. Invece l’arrivo di Valli in panchina, la riconferma di Linton Johnson, gli arrivi di Richardson, Dragovic e Warren fanno di Avellino un team che potrebbe aspirare a un posto nei play-off.

Considerazioni finali: Biella, Roma e forse l’entusiasmo della matricola Reggio Emilia potrebbero ambire in tutta legittimità all’ottava piazza, ma i prossimi mesi ci diranno di più. Qualche parola la merita certamente Pesaro, grande protagonista del finale di stagione 2012. Al pari di Siena ha perso o quasi l’intero quintetto base del recente passato, ma i rincalzi non potranno eguagliare le imprese funamboliche della trimurti Hickman-Jones-White e l’orgoglio pesarese di Hackett. Ma tanto di cappello a Franco Del Moro e Valter Scavolini, quest’ultimo icona del basket italiano da lustri e lustri. Nel fine settimana saremo al Paladesio, dove si svolge l’atteso trofeo Lombardia, che metterà di fronte Cimberio, Cremona,  Angelico Biella e la corazzata Cska di Ettore Messina, la squadra dei 45 milioni di petrol-budget (tutte le info su www.auroradesio.it).  Una bella occasione per vedere da vicino chi aspira alla vittoria in Eurolega, anche se il post Kirilenko sembra di difficile lettura. Ma come per Cantucky, i moscoviti l’asso (con tanta sete di vittoria e rivincita) ce l’hanno in panchina.

Fabrizio Provera, 6 settembre 2012

Share this article