I duri della Supercoppa

20 Settembre 2012 di Fabrizio Provera

Chiusa finalmente la parentesi del basket di settembre, che è un po’ come dire il calcio d’agosto, sabato a Rimini si gioca la Supercoppa Italiana. Finalmente si alzerà un trofeo. Le contendenti sono le stesse dello scorso anno e di molte disfide dell’ultimo settennato, con intrusioni di Milano e altre formazioni: la Mps Siena del post Pianigiani e la Cantucky targata Mapooro, l’integratore della famiglia Cremascoli, sempre in attesa che arrivi uno sponsor (potrebbe essere ancora una nota catena della grande distribuzione: purtroppo non l’Esselunga di Bernardo Caprotti, che a detta di chi scrive sarebbe lo sponsor più adatto). Il gioco si fa duro, verrebbe da dire. Quindi, tocca ai duri cominciare a giocare: When the going gets tough, the toughs get going!, esclama un assatanato John Belushi in un memorabile film, prima di essere stroncato da un’overdose letale e gargantuesca (siamo tutti devoti di Quentin Tarantino: citazione da Daryl Hannah in Kill Bill 2, mentre Michael Madsen rantola a terra dopo il morso di un Black Mamba. C’è sempre un pizzico di basket, nell’immaginario popolare e cinematografico..). Siena è stata letteralmente stravolta: in campo sono rimasti solo il nuovo capitano Marco Carraretto e Tomas Ress, in panchina Luca Banchi è un esordiente per modo di dire. L’astuto Minucci sembra aver estratto dal cilindro l’ennesima point-guard dall’avvenire radioso: Bobby Brown. Che, assieme a Daniel Hackett e Matt Janning, forma un bel trio di esterni. Cui presto potrebbe aggiungersi, raggiunta la piena forma, anche il temibile Kemp. La batteria dei nuovi lunghi – Eze (nuovo si fa per dire), Kasun e Rasic– è sulla carta di valore indiscusso; vedremo a conti fatti sul parquet.

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