Team senza più Dream

13 Agosto 2012 di Stefano Olivari

Lasciamo il Dream Team del 1992 dov’era, consigliando la lettura di un bellissimo libro di Jack McCallum uscito da qualche settimana e che è molto interessante soprattutto nella parte della ‘gestazione’ di quella formazione che ha davvero segnato il confine fra due epoche. Gli Usa 2012 della pallacanestro sono stati una squadra, a tratti una grande squadra, che sarà ricordata più per la serietà dei suoi fuoriclasse (tutti molto coinvolti, tranne un marginale Bryant che ha avuto più applausi come spettatore-fotografo di Phelps) che per le emozioni trasmesse. La squadra di Coach K, che nonostante la presenza nello staff di Jim Boeheim si è fatta irretire per tre quarti e passa della finale dalla zona 2-3 di Scariolo, ha passeggiato con tutti non riuscendo a sotterrare solo la Lituania (come da tradizione) e appunto la Spagna, con un atteggiamento tattico curioso: quasi un voler vincere all’europea, ma all’europea di una volta. Brani di Cibona di metà anni Ottanta, con poco gioco interno e palloni scaricati fuori dal penetratore a centro area a beneficio di tiratori micidiali. Vedere Durant giocare (bene) come Usic o Anthony come Cvjeticanin ha fatto un effetto strano, ma forse faceva parte del copione. Mancava giusto l’esultanza con aeroplano dei fratelli Petrovic, anzi il LeBron controllato e distributore sembrava quasi attento a non offendere gli avversari. Insomma, un torneo olimpico strano con l’oro e l’argento più scontati grazie anche a una Spagna che ha più interruttori da accendere (clamorosi i cambi di marcia con Francia nei quarti e Russia in semi, dopo essere stata sotto a lungo) e partite nei gironi un po’ in maschera e senza nemmeno i correttivi usati dalla pallavolo per evitare calcoli. Come già scritto, l’ambiente era da NBA deteriore e non certo per colpa degli USA: perché il dee jay e i ballerini non li ha convocati Kevin Love. Qualcosa va fatto per rilanciare questo torneo, renderlo un Mondiale Under 23 riaprirebbe senz’altro la corsa per l’oro e migliorerebbe l’ambiente. Ma i Giochi senza i migliori non avrebbero più senso.

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