Straneo ma vero

5 Agosto 2012 di Stefano Olivari

Meravigliosa Valeria Straneo, outsider non solo in gara ma anche all’interno della livorosa squadra italiana dei mantenuti di Stato, meravigliosa maratona olimpica con l’etiope Tiki Gelana che ripetuto le gesta della connazionale Fatuma Roba ad Atlanta e dello zio Gezhagne Abera medaglia d’oro a Sydney. Tempone, rapportato al percorso e alla pioggia: 2h23’07”, comunque battuto il record olimpico della Takahashi nel 2000. La Straneo è stata nelle posizioni di testa fino al 25esimo chilometro, quando uno strappo della favoritissima Keitany (due volte vincitrice a Londra nella classica maratona di primavera) ha spaccato la gara, con il prevedibile copione ‘tre più tre’ (kenyane più etiopi) che è saltato per una serie di crolli e rimonte, con l’inserimento della russa Petrova che alla fine ha conquistato il bronzo quando già in maniera scellerata avevamo scommesso sul suo oro contando sul suo passato in pista (bronzo al Mondiale 2007 di Osaka nelle siepi) e quindi sulla sua volata. Strepitosa la rimonta finale dell’ucraina Gamera-Shmyrko, ancor di più l’ottavo posto della Straneo.  Con una storia personale che conoscono tutti i normali lettori di quotidiani e web e una situazione medica (l’asportazione della milza) che davvero può modificare di molto i parametri organici (traduzione: globuli rossi) senza bisogno di scomodare il doping. La maratona è tornata a casa, nel vero senso dell’espressione, visto che i 42,195 km sono nati con i Giochi del 1908, onorata da una vecchia ragazza che ne ha interpretato lo spirito più vero. E non certo perché è arrivata ottava, piazzamento comunque dal peso specifico superiore a tutte le medaglie azzurre finora vinte a Londra messe insieme.

 

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