Racchette piccole

17 Agosto 2012 di Alvaro Delmo

racchette ping pong

Come molti il tennis tavolo lo abbiamo praticato la prima volta da giovani dilettanti nel corso delle vacanze estive. Che fosse mare o montagna un bel ‘campo’ in uno scantinato o vicino a un ombrellone e relativo torneo con gli amici non mancavano mai. Si giocava a giro (tutti contro tutti) così come in singolare o doppio. Ed era divertente, molto.

In effetti il ping pong – come viene altrimenti chiamato – ha in sé una serie di colpi, tra smorzate, schiacciate, dritti e rovesci longilinea e incrociati che hanno poco da invidiare al tennis vero, perlomeno per chi lo pratica. La sua velocità inevitabilmente superiore lo rendono anche molto divertente da seguire in televisione, con il campo che – complice lo schiacciamento delle riprese – sembra comunque più piccolo rispetto alla realtà.

A tutto questo va associata una rapidità di esecuzione e decisione frutto di una concentrazione e precisione dei colpi elevatissima. Qualità che meriterebbero una ribalta mediatica ben diversa che, almeno da noi, potrebbe arrivare solo con il campione medagliato.

Come accade purtroppo con la maggior parte degli sport che non siano calcio lo abbiamo riscoperto guardando qualche match del torneo olimpico, facendolo riemergere dalla memoria. Peccato perché a differenza del tennis grande è meno costoso (noi spartani a casa usavamo due cavalletti e una tavola di compensato…) e traumatico. Racchetta di che colore?

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