Lo sguardo di Harrison Ford

12 Luglio 2012 di Alvaro Delmo

Harrison Ford

Dunque Harrison Ford ha compiuto 70 anni. Uno degli attori leggendari della Hollywood anni 70/80 ha superato questo traguardo quattro anni dopo aver reinterpretato il mito di Indiana Jones nel quarto capitolo della saga (Il regno del teschio di cristallo).

Film divertente ma non a livello dei precedenti, con un Ford ancora in buona forma nei panni dell’archeologo avventuriero, compresa quella ‘faccia da panico’ che ha più volte sfoggiato nel corso della sua carriera. Sì perché uno dei punti forti dell’attore americano sono sempre stati, oltre al sorriso beffardo, anche quell’espressione e sguardo particolari sfoggiati quando le cose non vanno bene e nel frattempo deve riflettere rapidamente sul da farsi.

Del resto trovarsi nei guai è stato un po’ il leit motiv della sua filmografia, fin dai tempi di American Graffiti anche se è con Guerre Stellari che Harrison Ford ha assunto un ruolo di primo piano incarnando alla perfezione il fascino dell’avventura, il rischio e la necessità di carvarsela al meglio.

Quella faccia che ritroviamo in personaggi più da fumetto come Ian (Han) Solo e Indiana Jones, così come nello splendido e intenso Rick Deckard di Blade Runner o nel Richard Walker di Frantic. Con però il punto massimo dellla tensione da panico raggiunto ne Il fuggitivo dove interpreta Richard Kimble, accusato ingiustamente dell’omicidio della moglie. Nettamente inferiore invece il risultato nell’agitato Air Force One, con un presidente James Marshall solo contro tutti, mentre più da ricordare il suo Jack Ryan (Giochi di Potere e Sotto il segno del pericolo)

Negli anni i personaggi di Harrison Ford hanno anche mantenuto un tono più riflessivo come nell’Heny Turner che impara a vivere una seconda volta (A proposito di Henry) o l’ambiguo Norman Spencer di Le verità nascoste. Sullo stesso filone anche il Rusty Sabich di Presunto Innocente. Unica nomination all’Oscar, infine, per l’investigatore John Book di Witness – Il testimone. Mantenendo sempre quel sorriso beffardo e sguardo perso verso l’orizzonte alla ricerca di una soluzione.

Alvaro Delmo, 12 luglio 2012

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