La folle Italia degli affamati

17 Luglio 2012 di Fabrizio Provera

A un certo punto, per ridestare e scuotere gli animi della nazionale maschile di pallacanestro (costretta alle forche caudine, ed agostane, delle qualificazioni all’Europeo 2013), il presidente del Coni nonché futuro presidente della Fip, nonché neo eletto sindaco di San Felice Circeo, ossia Gianni Petrucci, cita Steve Jobs. “Affamati e folli, così vorrei i nostri ragazzi alla vigilia di questo importante impegno”, tuona Petrucci suonando la carica. Non eravamo a Stanford ieri mattina, bensì nell’austera ed elegante sede milanese di Edison, a due passi da piazza Cadorna a Milano, dove la Federazione ha radunato gli Azzurri in vista del girone di qualificazione, che vedrà opposta l’Italia di Gallinari e capitan Mancinelli (che non pareva affatto turbato nonostante l’assenza di contratto) a Portogallo, Repubblica Ceca, Bielorussia e alla temibile Turchia di Boscia Tanjevic. Si qualificano direttamente le prime due classificate di ogni girone, che in tutto sono sei.

Pur priva di Bargnani e Belinelli, la Nazionale versione 2012 di Simone Pianigiani si presenta – se non folle – certamente affamata e desiderosa di riconquistare la gloria perduta, ossia un posto tra le prime 12 d’Europa. Non sarà facile, perché il nuovo corso della pallacanestro internazionale – lo dice Danilo Gallinari – ha di fatto eliminato le squadre materasso di un tempo, ed innalzato decisamente la competitività di ogni formazione. Quanto a comparazione del livello di gioco tra passato e presente, il discorso si farebbe troppo lungo e complesso. Fa un certo effetto, scorrendo i nomi dei 16 azzurri, leggere che 10 su 16 sono free agent, ossia senza contratto: da ieri in realtà sono 9, perché Viggiano ha firmato con Brindisi. Inoltre bisogna considerare che per Aradori e Mancinelli è questione di giorni, come per Poeta, Vitali o Datome. Richiestissimo e conteso, quest’ultimo, da giornalisti e da qualche procuratore: segno evidente che c’è aria di squadra nuova, Roma è una parentesi conclusa.

Il basket azzurro, che cerca di risollevarsi da una crisi che colpisce duro soprattutto da noi, lo testimoniano cancellazioni e mancate iscrizioni ai campionati, le sta provando tutte. A partire da coach Pianigiani, che non sbaglia un congiuntivo né una virgola, rischiando di essere quasi monotono quando parla senza mai un calo di tensione oratoria o di concentrazione: se non fosse toscano, sarebbe un degno emulo del grande Arnaldo Forlani. Doti oratorie a parte, Pianigiani ha detto senza tante perifrasi di forlaniana memoria che non c’è spazio per ulteriori insuccessi o insoddisfazioni. No pain no gain, ma questa volta dopo la pena dev’esserci il risultato. Per spargere affetto ed entusiasmo attorno all’Italbasket, la Federazione ha persino lanciato una campagna di comunicazione: s’intitola My Everything, punta a far passare l’equazione maglia della Nazionale uguale magia ed emozione. E anche orgoglio. Per gli amanti della musica di ieri, il ‘claim’ riprende una delle canzoni più celebri di Barry White: my First, my Last, my Everything.

E mentre Danilo Gallinari sembra ormai perfettamente calato nella parte di stella lucente e di riferimento della squadra, con al seguito papà Vittorio e fratellino (che promette bene: supera già i 190 centimetri, pur essendo decisamente più giovane del Gallo junior), nei corridoi di Foro Buonaparte corre una voce clamorosa per gli assetti televisivi: pare che Sky, la prossima stagione, potrebbe trasmettere le partite di Eurolega del venerdì sera, un giorno ideale per colmare i segmenti deboli della Pay tv e appagare la sete di basket degli appassionati, offrendo le gare europee più interessanti. La fonte da cui apprendiamo l’indiscrezione è più che attendibile, anche se non ci sono ancora firme in calce al contratto. Tutte le gare della Nazionale, dal 15 agosto all’8 settembre (giorno che speriamo non coincida con un’altra resa…), saranno invece trasmesse da Sportitalia, che impiega uomini e risorse in abbondanza per coprire azzurri ed azzurre. Adesso tocca ai ragazzi di Pianigiani, con la speranza che le falangi bielorusse, ceche o portoghesi non siano più affamate e folli delle nostre.

Fabrizio Provera, 17 luglio 2012

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