Maturità telematica

20 Giugno 2012 di Alvaro Delmo

Plico Telematico

Non sappiamo quanti tra i lettori di Indiscreto siano impegnati quest’anno nell’esame di Maturità ma, considerato che l’argomento può interessare anche chi non è direttamente coinvolto, ne parleremo anche noi. Giusto per sentirci più giovani. Prima di tutto questo è l’anno dell’esordio dei plichi con tracce e test trasmessi telematicamente, e decriptabili tramite password fornite dal Ministero dell’Istruzione.

Una innovazione interessante rispetto al burocratico sistema cartaceo in vigore fino al 2011 che prevedeva vari passaggi tra spedizioni di buste e fotocopie. Il risparmio stimato è di 240mila euro e, a conclusione degli esami, si potranno tirare effettivamente le somme tenendo anche conto di eventuali inconvenienti tecnici.

Mentre scriviamo – ad ‘apertura delle buste’ già avvenuta – il sito del MIUR è quasi inaccessibile ma in ogni caso le tracce di italiano sono già circolate in Rete con anche qualche bufala come i presunti temi sulla morte di Marco Simoncelli ed Amy Winehouse.

Su diversi siti dedicati al mondo degli studenti sono anche comparse foto scattate con i cellulari, dimostrazione – se ce n’era ancora bisogno – di come sia difficile tenere sotto controllo i dispositivi elettronici anche in occasioni che dovrebbero essere tenute al massimo… sotto controllo. Relativamente agli spunti scelti per la prova di italiano, interessante quello propone un’analisi di un testo di Eugenio Montale che parla dell’accrescimento dei bisogni inutili per tenere occupato l’uomo. Sono passati 46 anni da quando il poeta ne scrisse in Ammazzare il tempo, contenuto in Auto da fé. Cronache in due tempi, e in effetti oggi di cose sul tema se ne possono dire parecchie.

Altri argomenti selezionati riguardano, in breve, la disoccupazione giovanile, bene individuale e bene comune, scienza e responsabilità, lo sterminio degli ebrei e avere vent’anni, tra problemi, sfide e sogni delle nuove generazioni. Ecco in quest’ultimo caso potremmo finire – appunto – ormai fuori tema rifugiandoci, come troppo spesso accade, nei nostri ricordi.

Alvaro Delmo, 20 giugno 2012

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