Le certezze di Conte

21 Maggio 2012 di Libeccio

Abbiamo rivisto un film di Paolo Sorrentino, ‘L’uomo in più’, magnifica metafora di calcio e vita. E’ del 2001 e già si parla di scommesse in modo abbastanza pesante e come se fossero una prassi. Prassi è, pensiamo noi, come del resto emerge dalle inchieste in corso. Non solo, ma a parte le scommesse c’è tutto il malcostume non solo italico delle partite “sistemate” a fine stagione per interessi convergenti. Solo quest’anno non è successo e non crediamo sia difficile capire il perchè. La Juventus ha perso la Coppa Italia e la cosa può essere compresa, vista l’ubriacatura per la vittoria dello scudetto dopo anni di purgatorio calcistico. Sono scese le motivazioni e la concentrazione, probabilmente, in più il Napoli ha affrontato questa partita con tutta la rabbia per la Champions sfumata. La coppa contava di sicuro di più per Mazzarri e i suoi. In più secondo noi ha pesato la pressione che la vicenda Conte a margine di Scommettopoli sta creando nella Juve, che rischia di perdere il suo allenatore subito dopo il ritorno nel calcio che conta nazionale ed europeo.

La vicenda di Conte dal punto di vista di Conte è ancora stata chiarita, mentre da quello dell’accusa si basa sulla deposizione di Filippo Carobbio. Secondo il quale Conte, mentre era allenatore del Siena, avrebbe saputo di almeno due risultati “aggiustati”. Sempre secondo Carobbio fu proprio l’attuale mister bianconero a comunicare a tutti i giocatori di “stare tranquilli” perché il risultato con il Novara sarebbe stato di parità. Nel mirino anche l’ultima di campionato di serie B 2010-2011: il Siena  perse con l’Albinoleffe che riuscì a salvarsi. Stando al racconto di Carobbio, almeno durante la riunione tecnica in occasione del match con il Novara finito 2-2 sarebbe emerso in modo evidente che Conte era informato della combine: “In Novara-Siena del 3/4/2011 ci fu un accordo per far finire la gara in parità e in effetti ne parlammo anche durante la riunione tecnica. Quindi eravamo tutti consapevoli del risultato concordato, soprattutto al fine di comportarci di conseguenza durante la gara. Lo stesso allenatore, Antonio Conte, ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l’accordo con il Novara per il pareggio”. Se l’accusa venisse confermata e fosse provato che Conte sapeva, l’allenatore rischierebbe almeno un anno di squalifica sportiva per omessa denuncia. Non ci sarebbero invece gli estremi per un reato penale: stando al racconto di Carobbio, infatti non sarebbero girati né soldi, né scommesse clandestine, ma solo interessi di classifica. Non solo Conte, ma anche parte del suo entourage senese sarebbe coinvolto: “Dopo Siena-Albinoleffe l’allenatore in seconda, Stellini, chiese a me e a Terzi di contattare qualcuno dell’Albinoleffe per prendere accordi sulla gara di ritorno, in modo da lasciare i punti a chi ne avesse avuto maggiormente bisogno”. Così recitano le deposizioni di Carobbio sul vice di Conte all’epoca del Siena nell’audizione Figc. E’ chiaro che una dichiarazione così tranchant di Stellini non poteva essere espressa senza che Conte ne fosse al corrente, questa almeno il parere degli investigatori.

E veniamo al presente. Conte e il suo entourage minimizzano dicendo che si tratta di “sciocchezze” frutto della mente malata di un millantatore (c’è una lunga tradizione Juve sul tema, basterebbe ricordare certe “deposizioni” di dirigenti, giocatori e di Capello al processo per doping). Eppure Carobbio è sempre stato un giocatore fuori da certo giri e non avrebbe alcuna convenienza (anzi) nel fare queste rivelazioni. Può bastare che qualcuno dica “Quello è un corrotto o un corruttore” per marchiarlo per sempre e sottoporlo a grave censura da parte della giustizia sportiva? Secondo noi no, non è sufficiente. Servono riscontri anche di altro genere, che siano nella disponibilità della Procura Federale. Calciopoli ha infatti alzato l’asticella degli elementi necessari per una condanna sportiva, non siamo più alle squadre mandate in B sulla base di una telefonata ad un ex giocatore. Ma in ogni caso, per dirla chiaramente, sono problemi di Conte. Alla fine la Juve non potrà proprio godersi appieno lo scudetto appena vinto, pur non c’entrando niente, ma l’unico rischio che corre la società è quello di doversi trovare un nuovo allenatore.

 Libeccio, 21 maggio 2012
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