Dei Giochi freguntubo

25 Maggio 2012 di Stefano Olivari

Dei Giochi Olimpici alla gente freguntubo, per usare una delle espressioni preferite dell’immenso Aldo Giordani (fra qualche mese è il ventennale della morte, proprio nel 2012 in cui senza un vero perché è morto Superbasket). Ce ne siamo accorti parlando con tante persone illuminate, che seguono più sport (noi invece ne seguiamo solo due da ultra-maniaci, più uno per le scommesse e un quarto per lavoro) durante l’anno: quasi nessuno farà ruotare la sua vita, nemmeno televisiva, intorno a Londra 2012. E la cosa continua sembrarci incredibile, visto che il mare c’è sempre e i Giochi invece quasi mai. Meditavamo su questo e su altro leggendo un articolo sul sito della CNN, che da cultori del copyright linkiamo volentieri. E’ interessante notare come le televisioni che acquistano i diritti vadano consapevolmente incontro a un bagno di sangue finanziario ma che per motivi di immagine continuino a dare ad ogni edizione sempre più valore ai Giochi nonostante audience inferiori ai grandi eventi per così dire ‘locali’. Fra sponsorizzazioni e diritti tivù l’accoppiata Torino 2006-Pechino 2008 ha fruttato al Comitato Olimpico Internazionale oltre sei volte rispetto a quanto incassato per il pacchetto Sarajevo-Los Angeles 1984, ma il dato più interessante è quello relativo ai telespettatori. Negli Stati Uniti la NBC ha per Pechino avuto quasi 35 milioni di telespettatori per la cerimonia inaugurale (di solito l’unica cosa che non guardiamo), non riuscendo a superare questo dato nemmeno con le imprese dei grandi campioni americani: solo Phelps ci è andato vicino, tutto il resto è rimasto a distanza siderale. Con la cerimonia di chiusura che ha avuto più audience di Usa-Spagna finale del basket maschile, dove i personaggi di notorietà assoluta (da LeBron James a Kobe Bryant) certo non mancavano. La morale uno? I Giochi sono dal punto di vista finanziario sopravvalutati: l sollevamento pesi continua a importare a pochi, anche con l’americano (o l’italiano) vincente. La morale due? Attirano un pubblico in buona parte diverso da quello solito dello sport, che mal sopporta le coreografie nazi della cerimonia di apertura e il malinconico rompete le righe di quella di chiusura.

Stefano Olivari, 25 maggio 2012

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