La grande stagione di Debra Morgan

13 Aprile 2012 di Stefano Olivari

Ecco, ci mancava giusto l’incesto. Però ci siamo andati vicini, nella sesta stagione di Dexter con messa in onda su Fox Crime appena terminata. Dexter è uno di quei tanti telefilm contemporanei, quasi tutti americani, che fanno sembrare di una povertà espressiva imbarazzante quelli anche solo di una ventina di anni fa. Non è questione di mezzi a disposizione, non c’è alcun effetto speciale né in Dexter né nel 90% dei prodotti che attualmente hanno successo (nostro preferito il superbasic, girato quasi tutto in interni, In Treatment: quando arriva la terza stagione, con Debra Winger fra i pazienti?). E non possiamo affermare, in maniera generica, che gli sceneggiatori di adesso siano migliorati. Grazie alla tecnologia è cambiato invece il pubblico, somma di nicchie (a volte nemmeno tanto piccole) e non più massa da coinvolgere con storie e ritmi alla portata (anche etica) di tutti. Con livellamento verso il basso, non per colpa di un grande vecchio ma solo della diversa modalità di visione. Vi interessano in media di più i programmi che vedete da soli a mezzanotte o quelli che subite in famiglia alle ventuno?

La sesta stagione di Dexter, dicevamo. Molto meno giustiziere del Dexter di una volta e addirittura tentato dalla fede, grazie a (o per colpa di) Fratello Sam, ex galeotto che si divide fra l’attività di predicatore e quella di carrozziere. La vera protagonista è però diventata la sorella di Dexter, Debra, che viene nominata tenente della Omicidi di Miami e quindi diventa capo del fratello, che della Omicidi è l’ematologo. Anche in questa stagione c’è il serial killer, un fanatico cristiano che ammazza secondo una sequenza comprensibile solo agli studiosi dell’Apocalisse. Fra questi il suo vecchio professore universitario di teologia, interpretato da un magistrale Edward James Olmos (il tenente Castillo di Miami Vice, forever), che però si rivelerà essere solo un’allucinazione visto che il vero killer l’ha ammazzato da tempo congelandolo poi in una chiesa sconsacrata. Inutile riproporre la trama, chi ha visto Dexter la conosce e chi non l’ha visto non starà di sicuro leggendo questo articolo (stiamo diventando la nicchia di noi stessi). E andiamo diretti ai voti, oscarelenizzandoci.
10 DEBRA MORGAN – Da sorellina che cerca l’attenzione di Dexter, dopo non avere avuto a suo tempo quella del padre Harry, diventa grazie anche all’analista donna consapevole e spaventata dei suoi sentimenti verso quello che dal punto di vista del sangue non è suo fratello (Dexter è stato adottato a tre anni da Harry, amante della madre di Dexter). Personaggio adesso completo, con tormenti carrieristici. E con il suo amore poco fraterno per Dexter che si mescola alla realtà della vita, visto che i due attori (lei Jennifer Carpenter, lui Michael C. Hall) sono stati sposati e hanno divorziato pochi mesi fa.
9 PROFESSOR GELLAR – Pur essendo un parto della mente del serial killer, che l’ha ammazzato anni prima, tiene bene la scena ed più spaventoso con le sue certezze di appartenenza agli eletti che con i suoi (peraltro mai commessi) omicidi. L’archetipo del cattivo maestro, magari anche con la precisazione italianissima ‘non si è mai macchiato di fatti di sangue’.
8 DEXTER – Non dà più i brividi di quando scovava e giustiziava un criminale a puntata, ha trovato un equilibrio nel suo rapporto con Harry (poliziotto defunto, rimasto però ovviamente come Super Io: non vale solo per Dexter) ed è alla ricerca di una giustizia più profonda di quella dell’occhio per occhio. Troppo nichilista per abbracciare davvero la fede di di Fratello Sam, troppo intelligente per essere ateo, Dexter riesce comunque a cogliere frammenti di bellezza pur senza sistematizzarli. Un personaggio perfetto, finché la barca va lasciamola andare.
7 TRAVIS MARSHALL – Davvero un ottimo serial killer, fra realtà e allucinazioni, con obbiettivi chiari ed un impianto ideologico forte anche se purtroppo spinto quasi verso la parodia. Molto più inquietante la coppia dell genere white trash, terreno di coltura ideale per il fanatismo non solo religioso, che si fa usare da Travis.
6 FRATELLO SAM – Ben giocata la religiosità del suo personaggio, figlia dei suoi errori e dei suoi crimini. Proprio per questo non dogmatica, aperta a una lettura della Bibbia filtrata attraverso le proprie esperienze. Uno spot per il cristianesimo nella sua vera essenza, che sarebbe la speranza.
5 MARIA LA GUERTA – Carrierista, magistrale il modo in cui fa fuori il suo superiore usando Debra, ma senza una vera identità. Il passaggio di grado l’ha resa meno operativa ma non più importante.
4 LOUIS GREEN – Lo stagista di Masuka è la grande occasione persa dagli sceneggiatori, forse anche perchè ogni puntata ha in pratica sceneggiatori diversi. Un po’ geek, un po’ bisognoso di affetto, molto inquietante. La mano, prova nel caso del killer dal camion frigo, spedita a casa di Dexter è opera sua ma non si capisce il perché.
3 BATISTA – Troppo buono, sia con i colleghi che nei confronti della vita, rischia di morire per colpa di Quinn e per avere un ruolo è costretto a fare la parte del fratello possessivo. Merita di più.
2 ANDERSON – Il nuovo detective, nero e arrivato da Chicago, scelto personalmente da Debra senza badare a raccomandazioni. Una vittima del politically correct, costretto a girare in completo grigio e cravatta a Miami tanto per non sembrare il solito negro con la T Shirt e i collanoni. E’ fra i più lucidi nell’analizzare la follia di Travis, ma gli sceneggiatori gli negano una sua sotto-storia. Crescerà.
1 JAMIE – La sorella del sergente Batista, studentessa che si vede raramente con un libro in mano e che si dedica come baysitter notte e giorno ad Harrison, il figlio di Dexter. Vive di luce riflessa, ma va detto che non tutti possono essere protagonisti. E’ monodimensionale, un po’ caricatura della latina in shorts, di sicuro meno interessante del suo fidanzato geek.
0 QUINN – Debra non lo vuole sposare e lui è assolutamente allo sbando, fra mignotte e alcol, come uomo ma soprattutto come personaggio. Bisogna trovargli una missione, anche se è un discorso che potremmo applicare praticamente a chiunque.
Concludendo? Sono già in preparazione la settima e l’ottava stagione, come al solito nell’attesa del doppiaggio italiano ci imporremo di non scaricarle illegalmente. 

Stefano Olivari

Twitter @StefanoOlivari

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