La classe (1936) di Humperdinck

5 Aprile 2012 di Alvaro Delmo

di Alvaro Delmo
Manca circa un mese e mezzo alla finale dello Eurovision Song Contest di Baku (Azerbaigian). Con questo intervento, che sappiamo essere gradito a molti e in particolare all’amico Dane, inauguriamo un appuntamento fisso con il quale intendiamo analizzare alcuni dei protagonisti di quella che potrebbe essere una delle migliori edizioni della manifestazione da molti anni a questa parte. Almeno musicalmente parlando. E cominciamo alla grande, dal Regno Unito che ha spiazzato un po’ tutti iscrivendo un vecchio leone del bel canto come Engelbert Humperdinck. Ai più questo nome (d’arte) suonerà pressoché sconosciuto eppure il signore in questione, classe 1936 e dal capello alla Little Tony (o meglio alla Elvis, del quale era anche amico), è da considerarsi una vera star con all’attivo, riportano le biografie, circa 150 milioni di dischi venduti nel mondo a partire dagli anni ’60 del secolo scorso.
Non è poi così strano che la BBC abbia deciso di scegliere un personaggio che ha fatto la storia della musica britannica per cercare di riportare in patria un trofeo che le manca dal 1997 quando a vincere fu Katrina and the Waves ai danni, tra gli altri, dei nostri Jalisse. Del resto l’esibizione dei Blue dello scorso anno era stata disarmante e Londra questa volta sembra quindi aver scommesso su un professionista capace di calamitare l’attenzione del pubblico grazie a un grande carisma e una intonazione ancora poderosa. La canzone è intitolata Love will set you free ed è una ballata che calza a pennello sulla voce di Humperdinck, scritta e composta da due autori quotati come Martin Terefe e Sacha Skarbek, altro segno che il Regno Unito quest’anno sta facendo sul serio senza puntare comunque su facili fuochi d’artificio sonori e visivi.
La grossa incognita, dando per scontato l’apprezzamento delle giurie, a questo punto è rappresentata dalla quota a carico del televoto, di norma dominio dei più giovani che potrebbero storcere il naso (o meglio le orecchie) di fronte a qualcosa di diverso rispetto al deleterio flat pop che tende a dominare gli auricolari in questi anni. Per ora i commenti sono molto discordanti e il fatto di esibirsi per primo nella finale non aiuterà Humperdinck, ma noi confidiamo sempre in una inversione di tendenza che, a dire il vero, potrebbe giungere proprio quest’anno. Questo il video di Love will set you free che, se fosse in italiano, vedremmo ben interpetata da Massimo Ranieri (due partecipazioni all’ESC, 1971 e 1973).
Alvaro Delmo, 5 aprile 2012
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