Il senso delle parole

17 Gennaio 2012 di Anna Laura

di Anna Laura

Certo che se uno si pone la domanda di come nascono le mode, le risposte non mancano. Ma sono le risposte giuste? Quali sono le modalità di indirizzo alle mode? Da che mondo è mondo a mio parere sono le parole. Tramite le parole si compie l’operazione di modellamento.

Una parola d’ordine, che esprime senso d’appartenenza, come quando ti salutano al telefono con “ciao cara..” anche se non sei la sua cara, con l’intento di farti sentire che per lui sei cara/o.

Voci, consuetudini dell’oggi che sono prive di verità, prive di ogni espressione emotiva. L’aridità emotiva di questi tempi è leggendaria. Voci, parole double face, una sorta di equi-voci che possono valere in un senso o nell’altro.

Prendiamo i social network. L’uso della parola amicizia è una delle operazioni esemplari. Amicizia significa per me, una cosa particolare: la sospensione di ogni giudizio a fronte dell’armonia che percepisco alla presenza di una persona. Cioè l’amicizia è per me un atto unilaterale, decido io chi è mio amico, e quello che fa lui è di nessunissima importanz . Lui può essere il più grande furfante del mondo, ma spetta sempre a me decidere di mantenerlo nel suo ruolo di amico. Un po’ come quando ti innamori, avviene anche quello per un atto di volontà unilaterale.
Comprendere un processo come questo, usando la parola in modo corretto, farebbe nascere concetti non bastardizzabili, con sempre meno equi-voci di natura emotiva. Un amico sarebbe ciò che è: una tua decisione. Un sacco di problematiche legate all’assunzione di responsabilità personali ma nessun piagnisteo verso altri. Un po’ come il senso di colpa. Per definizione i sensi sono cinque, allora, il famoso sesto senso è legato all’intuizione del corso degli eventi e alla previsione di questo svolgimento, quindi siamo gia fuori scala. Se esiste il senso di colpa esiste il senso dell’umorismo e cosi via.
Le parole che decidiamo di pronunciare hanno un significato? Sì che ce l’hanno, ma non è mai socializzabile, poichè il percorso mental emozionale è diverso per ciascuno di noi. Il mio verde è diverso dal vostro, sempre, poichè non c’è modo per voi e per me di verificarne l’uguaglianza. Non esiste alcun ulteriore senso, esiste una formula semantica che riempiamo con ognuno i propri intendimenti. Parole che ripetiamo con la voce interna, la nostra, dopo averle sentite da altri, rendendo le parole vive, efficaci, credibili. Ma sono solo lo strumento con cui altri cercano di invadere il nostro universo interno. Spetta a noi farle entrare, ci devono chiedere il permesso di soggiorno, e devono essere quello che proclamano di essere.


Anna Laura, 17 gennaio 2012

Share this article