Lacrime per il popolo

5 Dicembre 2011 di Anna Laura

di Anna Laura
La rassegnazione indotta dal marketing ha raggiunto il suo apice. Ieri il ministro della Repubblica Fornero ha pianto. Una reazione fisiologica come i coccodrilli o un colpo di teatro preparato? Un po’ uno e un po’ l’altro. Una falsa attrice tra l’altro in crisi di nervi. Lo si evince conoscendo i meccanismi inconsci della fisiognomica nella lettura del pensiero. I movimenti dei muscoli facciali, quelli degli occhi, il ritmo respiratorio. Senso di colpa! Grande enfasi sui media mainstream, assordante tam tam.
Camusso segretario generale della Cgil che partecipa al grido di dolore degli italiani; tutto, ma proprio tutto il marketing mediatico messo all’opera. Risultato? La maggior parte degli italiani è convinta (è facile!!!) che bisogna fare sacrifici. Un po’ la continuazione del sogno che l’Europa paghi i nostri sperperi, che l’euro ci salvi, anche se la realtà è diversa: siamo noi a dover salvare l’euro. Le borse esultano. Vivono il momento, gli avidi, e il momento è adesso. Domani, quando questi sacrifici avranno abbassato i consumi, e la produzione calerà (non è che tutti producano stracci di lusso da vendere ai nuovi ricchi del mondo), avremo meno gettito fiscale e quindi avremo meno Pil e sempre lo stesso debito da pagare: i mercati vivranno un altro momento e agiranno. Di questi sacrifici si saranno gia dimenticati tutti. Ripeteranno la stessa scenetta, facce contrite e ancora qualche clichè emotivo comune e conosciuto dalla gente. Quanto avranno di pensione dopo questo anno e mezzo di servizio? Loro una pensione per alti meriti ce l’avranno sicuramente.Nel frattempo con una crescita allo 0% e tassi a 10 anni al 5% dovremo collocare 300 miliardi di euro di Btp. Come facciamo a credere che questi professori capiscano qualcosa? La menano tanto con il debito, ma la faccenda dei piigs ha avuto uno strano andamento riguardo ai debiti sovrani. Ci si aspetterebbe che essendo l’italia il secondo debito europeo, la prima è la Germania che usufruisce di un trucco contabile, fosse la prima dei piigs a entrare in crisi, invece no. La prima fu l’Irlanda, seguita da Portogallo, Spagna e poi Grecia. Noi siamo venuti dopo. Che vuol dire? Vuol dire una cosa sola, che avevano sbagliato i conti: avevano deciso di farlo fallire piano piano, l’euro, ma ad un certo punto si sono accorti che senza l’euro sarebbero falliti. Chi? Gli anglo-americani. La kriptonite verde dei cds in dollari. Un meteorite di quasi diecimila miliardi si sarebbe abbattuto sulle simpatiche banche americane, già salvate dallo stato a prezzi incredibili. Abbiamo scherzato, vogliamo aiutarvi, però quei risparmi degli italiani li vogliamo, e vedete di darceli.

Anna Laura
(5 dicembre 2011)

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