La luce che ha solo Balotelli

10 Ottobre 2011 di Libeccio

di Libeccio
L’Italia senza qualità, lo scherzo Osvaldo, i passaportati inutili e il ranking che non perdona.
1. Nel calcio professionistico italiano non nascono più grandissimi talenti. Portieri come Buffon e neanche terzini del livello di Nesta o Maldini per citarne uno ancora in attività e un altro che ha fatto una carriera trionfale. Per non dire poi di un nuovo Baggio il cui ricordo comincia a scolorire tranne quando Moratti pensa di poterlo riportare all’Inter non si capisce bene a fare cosa. E un mediano alla Gattuso? Neanche per i lavori sporchi ne nascono più di questo livello. Ecco, questo discorso da bar che sentiamo da quando siamo piccoli adesso ci sembra diventato attuale. E lo diciamo in un momento in cui la Nazionale ottiene buoni risultati. Non c’è un solo giocatore sotto i 28 anni che almeno prometta di raggiungere, nel proprio ruolo, i livelli migliori di Buffon, Nesta, De Rossi, Totti, De Piero. Forse solo Balotelli ha questa luce, la luce dei campioni, ma sarebbe comunque uno solo.
2. Quando in un pomeriggio di abnorme traffico romano abbiamo sentito alla radio la notizia della convocazione da parte di Prandelli del giocatore argentino Pablo Daniel Osvaldo, pensavamo che fosse uno scherzo.
Poi invece abbiamo capito che la notizia era vera e che seriamente Prandelli ha inteso riparare agli infortuni di Pazzini e Balotelli con la convocazione del giocatore appena giunto in Italia. Con questa decisione è probabile che il calcio italiano sia veramente giunto al suo punto più basso, a conferma che la nostra scuola calcistica è oramai ferma da tempo, di talenti significativi neanche a parlarne (forse solo Balotelli, come detto) e con una mediocrità che oramai fa sbadigliare anche soltanto a sentire nominare la Nazionale. Possibile che non ci fosse un altro attaccante di A (tiro un nome a caso: Moscardelli) in grado di reggere per una sera il peso del nostro attacco?
3. Già in passato la Nazionale era rimasta scottata dalla vicenda Amauri (per non dire di Camoranesi). Un giocatore (parliamo del primo) per il quale è stato fatto di tutto allo scopo di inserirlo nella lista
e che poi ha avuto una resa (non solo in Nazionale, ma anche alla Juventus) sensibilmente al di sotto di uno standard accettabile. Troviamo sbagliato (concettualmente e nella pratica) che si ricorra a soluzioni in extremis di fronte ad un infortunio, quando il calcio italiano si avvale di un tale impianto professionistico che dovrebbe essere in grado di sopperire a situazioni di momentanea difficoltà con prodotti del proprio vivaio. Ci fosse in giro un Sivori utilizzabile lo capiremmo almeno tecnicamente (non diciamo eticamente), ma ha senso fare queste operazioni con gli Osvaldo e i Thiago Motta del caso?
4. Perché poi a dirla tutta alcuni dati dovrebbero davvero spaventarci e spaventare soprattutto le istituzioni e l’economia del calcio: nel ranking Uefa l’Italia è stata definitivamente superata dalla Germania e in ragione di ciò porterà alla prossima Champions League solo 3 squadre di cui una dovrà per forza fare i preliminari ad agosto. Come se non bastasse, i nostri Club sono posizionati al 12° posto nella speciale classifica europea con team davanti ai nostri situati a latitudini in cui il calcio era quasi sconosciuto fino a qualche lustro fa. E basti ricordare (con amarezza) che nel 1999 (non un secolo fa) nel ranking Uefa l’Italia era posizionata al primo posto. In cosa abbiamo così gravemente sbagliato?

Libeccio
(10 ottobre 2011)

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