I diversi prodotti del ’68

11 Ottobre 2011 di Stefano Olivari

di Stefano Olivari
L’unidirezionalità di una volta, Twitter live, la fine dei Borgia, il peggior back-to-back di sempre, la simpatica primavera, l’inno di Buffon, la generazione di Steve Jobs, il nuovo giornalismo d’inchiesta e i passi avanti dell’Arabia Saudita.
1. Venendo incontro alle richieste (davvero! Anche se si tratta di quattro persone sempre di richieste, al plurale, si tratta…) di chi non usa Twitter e mai lo userà, cominciamo a segnalare la produzione più recente in modo da commentarla qui. Il tutto unito a segnalazioni e a considerazioni estemporanee aventi per oggetto…tutto. Nonostante il bene che vogliamo all’uccellino azzurro e alla sua immediatezza, bisogna dire che in pratica (anche se c’è la possibilità di replica) lì la comunicazione è unidirezionale. Sarà per questo che piace a tanti giornalisti che rimpiangono il bel giornalismo di una volta. Quando potevi scrivere stronzate immonde e nessuno lo faceva notare…
2. Per chi volesse seguire live, siamo @StefanoOlivari . Ma poco dopo saremo anche qui.
3. Qualcosa ci dice che non vedremo mai i Borgia su Rai Uno, in sostituzione di Don Matteo…peccato per Rodrigo un po’ rammollitosi nel finale, dopo la morte di Giovanni…  Da segnalare anche il quasi incesto fra Cesare e Lucrezia, oltre a una serie di violenze lette nei libri ma mai tradotte per la tivù… In sintesi: la Chiesa cattolica e’ diventata qualcosa di serio solo con la fine dello Stato Pontificio… 
4. @johnhollinger: Glass half full: Toronto-Minnesota on Nov 5, with almost no camp and both on back-to-back, had worst-game-in-history potential. We’re spared

5. I copti d’Egitto stanno iniziando a vedere i primi simpatici effetti della primavera araba. Chi poteva credere alle rivoluzioni via Twitter? Tanto per rimanere in tema…

7. @christianrocca: La controcultura (cultura antagonista) del ’68 in America era libertaria e ha generato Steve Jobs, in Italia era commie e ha creato le BR. 
8. @paolacars: Giornalista guadagna 800 euro al mese. La redazione le dice: esci, vai a fare un’inchiesta su chi vive con 1000 euro al mese. 

(11 ottobre 2011)

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