Il passo avanti di Rossi

4 Agosto 2011 di Dominique Antognoni

di Dominique Antognoni
Giuseppe Rossi vive un dramma non indifferente, mentre Marotta parla come se fosse un dirigente del Real Madrid e non invece della Juventus. In tutto questo Sky e le tivù locali che si copiano l’una con l’altra superano di gran lunga il livello di guardia, annunciandoci in pompa magna, ogni santa volta, che è arrivata la settimana decisiva per Aguero. O per Rossi. O per Vucinic. Abbiamo perso il conto.
Ma andiamo con ordine. Per quasi tre mesi, da marzo fino a verso la fine della stagione, il Barcellona e Giuseppe Rossi sembravano ad un passo dalla firma. A dire il vero pareva un affare sensato per entrambe le parti: i blaugrana prendevano un attaccante veloce e intelligente, tecnico e abituato ad un tipo di gioco con tagli in profondità, mentre l’attaccante faceva un notevolissimo salto di qualità. Immaginatevi ora la depressione che regna in casa Rossi: niente Barca e la triste prospettiva di giocare in uno stadio vuoto, accanto a Ziegler e Iaquinta, Motta e Pazienza, Barzagli e Pepe, con l’obbiettivo del quinto posto. A 23 anni nessuno spera di fare un passo indietro di questa portata, con un un declassamento (rispetto al Barcellona sfiorato) così devastante.
Al di là di come finirà (che non è un dettaglio), fa tenerezza il tentativo dei grandi media
(che devono fare grandi numeri e quindi lisciano il pelo alla Juve e a pochi altri club) di considerare l’eventuale arrivo a Torino come il sogno del giocatore. Quasi increduli ogni giorno ascoltiamo Luca Marchetti che annuncia la settimana decisiva per la trattativa Rossi-Juve: il ragazzo vede il trasferimento come una sfida, così avrà la possibilità di giocare in un club importante e di lottare per dei traguardi di primordine, per vincere campionato ed essere protagonisa nella Champions. Peccato che nella Champions giochi il Villarreal e non la Juve, peccato che la squadra spagnola sia appena stata semifinalista in Europa League, mentre i bianconeri sono arrivati al settimo posto in Italia.
E’ possibile stravolgere sempre i dati e i numeri in questo modo? Il Villarreal è sempre terzo o quarto in Spagna, la Juve è settima in Italia ma Rossi farebbe un passo avanti. Per fortuna che la Juve ha solo 13 milioni di tifosi, ne avesse il doppio si direbbe che Rossi piange ogni sera per l’emozione di essere semplicemente accostato alla maglia bianconera. E del povero Marotta che dire? Ogni santo giovedì i quotidiani più Sky più le tivù locali più i siti che si copiano in tempo reale annunciano il blitz decisivo. Prima per Aguero, ora per Rossi. Scusate, ma di che blitz si sta parlando? E’ un’operazione dei marines? Al limite dell’impossibile? Un blitz lento, poi. Basta tirare fuori l’assegno e pagare, non serve un blitz, puoi andare anche con le infradito se hai i soldi. Che poi nessun calciatore di prima fascia voglia trasferirsi a Torino è un’altra storia. Non ci sono squadre simpatiche o antipatiche, per i calciatori e i loro agenti, ma solo club che danno una visibilità internazionale e altri che non la danno. Per questo l’anno scorso Ibrahimovic, uno che giustamente non sputa sui soldi, rinunciò al Manchester City nonostante un’offerta superiore e preferì il Milan.
L’aspetto più comico ancora sta nell’atteggiamento superiore dell’ex dirigente della Sampdoria:
ha portato alla Juve gente che perfino nella squadra blucerchiata faticherebbe a trovare posto, ma ha avuto il coraggio di rispondere a Rummenigge, il quale si è limitato a dire che Vidal ha scelto il club peggiore fra i due, Bayern e Juve. Scusate, ma ora vogliamo discutere anche i piazzamenti del Bayern, oppure visto che giocano in Germania ed i loro tifosi non comprano i quotidiani in Italia vogliamo sostenere che Juve sia meglio perfino del Bayern? C’è un limite alla decenza? Rossi che alla Juve farebbe un passo avanti, i blitz, Aguero, Tevez: finirà mai la commedia? A Marotta qualcuno avrà il coraggio di dire che é lui a dover pagare quello che gli altri chiedono e non viceversa? Perché abbiamo perfino letto titoli pazzeschi del tipo “Marotta tuona: compriamo alle nostre condizioni”. I giornalisti ‘veri’ risponderebbero che il lettore medio si merita questo.
Dominique Antognoni
(26 luglio 2011, in esclusiva per Indiscreto)

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