La dittatura del presente

7 Maggio 2011 di Jvan Sica

di Jvan Sica
Non tanto il parlare, ma lo scrivere calcistico è cambiato negli ultimi anni. Fino a poco tempo fa il presente era il termine di paragone negativo per discutere di tutto. I fantomatici campioni di oggi non erano nemmeno paragonabili a quelli degli anni ’60-’80, le squadre di quegli anni hanno cambiato il calcio e vinto tutto quello che si poteva con grande stile.
Ronaldo per i suoi contemporanei non meritava il podio tra Pelè, Maradona e Cruijff, mentre per il sottoscritto è un giocatore irreale, proiettato in un futuro ancora lontano. Oggi invece è tutto un peana di Messi più forte calciatore di tutti i tempi e Barcellona migliore squadra di sempre. Cosa è cambiato?
1. Il prodotto calcio italiano ha preso tranvate tremende all’inizio degli anni 2000. I consumi del tempo libero si sono di molto diversificati e non contemplano più solo il rito domenicale degli anni ’70-’80 fatto di panino + stadio o in alternativa pranzo + tv. Le partite di oggi devono essere promosse come eventi storici, per avere grande seguito.
2. La comunicazione è completamente concentrata sul presente.
E questa è una scelta socio-politica, prima che massmediatica. La storia si narra in tv e sui giornali come una favoletta e difficilmente ha ricadute serie sul presente (vedi revisionismo a tappeto).
3. Le nuove tecnologie hanno creato una sovrainformazione d’attualità.
Internet ha spalancato le porte ai segreti e dettagli del vivere contemporaneo. Internet adora il presente. L’utente non ricerca il passato, fruibile anche attraverso gli altri media, ma le sfumature del presente, valide e memorabili nell’arco della giornata.
Questi per me i motivi socio-comunicativi di questo cambiamento, che è radicale e non riguarda solo il calcio.
Detto questo, mi sbilancio su quello che è invece per me il miglior club della storia, prendendo un quinquennio come riferimento. Non ho dubbi: il Bayern Monaco 1971-76. In questo arco di tempo il Bayern ha vinto 3 campionati tedeschi, 1 Coppa di Germania, 3 Coppe dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale. A questo bisogna aggiungere che il Bayern era anche l’ossatura della Nazionale che ha vinto un Europeo (1972), un Mondiale (1974) ed è arrivata seconda ai rigori in un altro Europeo (1976). Per eguagliare questa squadra, il Barcellona attuale, prendendo come riferimento il 2008 (vittoria Europei Spagna), dovrebbe vincere entro il 2013 un altro campionato, altre 2 Coppe dei Campioni e la Spagna arrivare in finale anche ad Euro 2012. Aspettiamo e poi diamo titoli.
Jvan Sica
(per gentile concessione dell’autore, fonte: Letteratura Sportiva)

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