Il vero trofeo degli Agnelli

15 Marzo 2011 di Libeccio

di Libeccio
La Juventus nel passato, le opinioni di Totti, i fenomeni venduti da Pozzo, la Champions di Allegri, il bancomat Adriano e il problema di Leonardo.

1. La Juve coglie il trofeo più importante della sua stagione, come anche dimostrato dal titolo a caratteri cubitali di un noto giornale sportivo: la Procura Sportiva ha infatti convocato Massimo Moratti relativamente al filone d’inchiesta cosiddetto Calciopoli Due. L’indagine parte dalla denuncia fatta dalla Juventus nel maggio 2010, dove si sosteneva l’illeicità dello scudetto 2006 (assegnato a tavolino all’Inter) in quanto manchevole (l’Inter) dei requisiti di probità, correttezza e lealtà a seguito di quanto emerso nel Processo di Napoli. Dove nonostante il furibondo e ben organizzato tentativo di Moggi di gettare discredito anche sull’Inter e Facchetti, nulla di serio sarebbe emerso ed anzi risulterebbe ulteriormente aggravata la posizione della Juve come anche il recente interrogatorio di Baraldi ha messo in evidenza (interrogatorio del tutto occultato dal giornale in questione). Ma oramai gli Agnelli, dopo avere fatto tanto per liberarsi di Moggi, vivono nella fissazione di gettare nel discredito sull’Inter. Certo, è più facile parlare del passato che trovare 50 milioni per riscattare un esercito di mezzi giocatori.
2. Quando alla Roma c’era Capello per Francesco Totti era l’allenatore vincente per definizione. Salvo parlarne male (molto male) quando Capello andò via da Roma con destinazione Torino. Lo stesso accadeva con Spalletti: il più grande quando Spalletti con il suo gioco frizzante andava per la maggiore poi il vero male della Roma quando le cose si complicarono fino alle sue dimissioni. La storia si è ripetuta con Ranieri: romanista e testaccino quando guida la Roma ad una rimonta quasi impossibile (e soprattutto conferma Totti al centro del gioco della Roma) alle accuse di essere un “minestraro” quando le cose vanno meno bene e il tecnico lo mette addirittura in discussione e in competizione con Borriello. Non è nostra, ma la definzione di ‘più grande ex giocatore del mondo’ ci sembra azzeccata: non per quello che fa in campo, dove è ancora decisivo, ma per il ruolo politico che da anni ha nella società.
3. Secondo il patron dell”Udinese Pozzo, Sanchez vale quanto Lionel Messi.
Diversi sono stati i giocatori ex Udinese considerati da Pozzo dei veri e propri fuoriclasse che poi al cospetto di squadre più titolate si sono sbriciolati come tanti coriandoli lanciati al vento durante il carnevale. Pozzo è bravissimo nel suo mestiere, ma non risulta che alcun giovane esploso nell’Udinese (a parte Zoff mezzo secolo fa) abbia scritto la storia del calcio. A che cosa di devono i cali di rendimento una volta arrivati nella grande citta?
4. “Più di questo non si poteva fare” è stato il commento di Allegri sull’uscita del Milan dalla Champions League.
Un po’ poco per valutare il fallimento in quello che nei 25 anni di Berlusconi presidente è quasi sempre stato l’obbiettivo stagionale numero uno. Come a dire: essendo il Milan chiaramente inferiore alla quinta squadra inglese, l’uscita ci sta tutta e senza alcun rimpianto. Allegri non c’entra proprio nulla?
5. Come era facile prevedere, Adriano è tornato mestamente in Brasile dopo la parentesi romana. E’ oramai un giocatore perso ed anche l’uomo, ci spiace dirlo, sembra non trovarsi più. In questo caso la Roma è stata utilizzata proprio come un bancomat, anche considerato che Adriano ha giocato in tutto due mezze partite. A parte Adriano, che comunque esce a pezzi dalla vicenda, a guadagnarci di sicuro dal “prelievo” coloro che intorno a questi “affari” vivono e prosperano. Ha tanti soldi, Adriano, ma purtroppo nel suo caso finiranno.
6. L’Inter si gioca stasera le residue possibilità di passare ai quarti di finale del trofeo più prestigioso tra quelli per i quali è in lizza, ammesso che la corsa scudetto sia ancora aperta.
Nella gara di andata ed anche nell’ultima di campionato, Leonardo ha palesato qualche incertezza di troppo e una difficoltà a leggere le partite: nel senso di scegliere la cosa migliore in un preciso momento. E’ giovane, lo si può capire: così si scrive sul fronte del giornalismo interista (si scrive per i tifosi, quando si deve vendere). Se l’Inter esce stasera dalla Champions in molti lo capiranno meno e per Leonardo si aprirà un grosso problema.

Libeccio
(in esclusiva per Indiscreto)

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