La vergogna di Gijon

6 Maggio 2008 di Stefano Olivari

Germania Ovest grande favorita del Mondiale insieme a Brasile ed Argentina dunque…si comincia al Molinón di Gijón contro l’Algeria il 16 giugno 1982; formazione tipo per la Germania che schiera Littbarski-Hrubesch-Rummenigge in attacco…dopo un primo tempo mediocre è il cabilo Rabah Madjer, non ancora “Tacco di Allah”, ad aprire le marcature; Rummenigge pareggia un quarto d’ora dopo con un classico gol di prepotenza ma passa un minuto e Lakhdar Belloumi riporta in vantaggio l’Algeria. La Germania non reagisce, gli avversari sono molto più freschi e brillanti, così per la prima volta nella storia una squadra africana batte un’europea in una fase finale di Coppa del Mondo, episodio passato alla storia col nome poco originale di “Miracolo di Allah”. Quattro giorni dopo con la medesima formazione una tripletta di Rummenigge (un paio di gol meravigliosi, anche con gli occhi di oggi) stende il Cile 4-1 (di Reinders e Gustavo Moscoso gli altri gol).
La situazione del girone, che comprende anche l’Austria, però è tutt’altro che chiara: Krankl e compagni hanno infatti battuto per uno a zero il Cile all’esordio (gol di Schachner) e si sono ripetuti, questa volta con un punteggio di 2-0, contro l’Algeria (Krankl e Schachner). Con l’Austria a 4 punti (+3 la differenza reti) e la Germania Ovest e l’Algeria appaiate a 2 punti (differenze reti rispettivamente +2 e -1) è l’ultima partita a decidere chi si qualificherà alla seconda fase. All’epoca le testa di serie di vari gironi (la Germania Ovest, in questo caso) avevano il notevole vantaggio di giocare l’ultima partita un giorno dopo rispetto alle avversarie, e così l’Algeria, per essere sicura di passare alla seconda fase, si trova a dover vincere con tre gol di scarto nei confronti del Cile già matematicamente eliminato; nel primo tempo in effetti una doppietta di Assad ed una rete di Bensaoula fanno presagire una goleada dei nordafricani (e di conseguenza uno scontro fratricida tra Germania e Austria), ma nella ripresa Neira e Letelier accorciano le distanze e la partita termina 3-2.
Una vittoria della Germania Ovest sui cugini austriaci per una o due reti di scarto qualificherebbe entrambe le squadre. L’Austria inoltre qualificandosi come seconda eviterebbe il temibile girone successivo con l’Inghilterra, che nella prima fase aveva ben impressionato. E’ evidente il rischio di una combine a danno dell’Algeria, ma nessuno può immaginare che questa partita passerà alla storia come la “Vergogna di Gijón”; la Germania Ovest passa in vantaggio dopo dieci minuti con Hrubesch, a questo punto entrambe le squadre sono qualificate e per i restanti ottanta minuti non si registrano azioni pericolose, con entrambe le squadre sommerse dai fischi dei tifosi neutrali e con i telecronisti tedeschi che per protesta nei confronti di questa farsa smettono di commentare le azioni; la Guardia Civil riesce non senza qualche difficoltà ad impedire che diversi tifosi nordafricani invadano il campo per protesta creando ulteriore imbarazzo. In ogni caso la Germania è qualificata, ma con un Rummenigge a mezzo servizio, e con un girone difficilissimo da disputare a Madrid contro i padroni di casa della Spagna e contro l’Inghilterra delle meraviglie, le speranze di qualificazione alla semifinale sono decisamente limitate.
La prima partita si disputa il 29 giugno 1982 al Bernabeu; contro l’Inghilterra Derwall rinuncia a Breitner e Magath, provando a recuperare Hansi Muller (elemento di classe notevole ma dalle condizioni fisiche spesso precarie) a supporto del quale inserisce il potente Bernd Forster, suo compagno allo Stoccarda, e soprattutto silura Hrubesch per mettere il semiesordiente Reinders in attacco con Littbarski (finora il migliore dei suoi) e Rummenigge. La partita è bruttissima: l’Inghilterra ha speso molto nei primi incontri e non riesce a sfondare la solida difesa tedesca. Rummenigge e Muller, i due giocatori che dovrebbero inventare gioco d’attacco per la Germania Ovest, sono menomati; nemmeno l’ingresso di Fischer per Muller cambia qualcosa, e così le due squadre si accontentano di uno zero a zero per giocarsi la qualificazione contro la Spagna terza incomoda, sperando che l’arbitro non la favorisca sfacciatamente come è invece capitato nel primo girone, in particolare contro la Jugoslavia e l’Honduras. In effetti i tedeschi sono molto fortunati perchè Casarin è un arbitro affidabile e nonostante Rummenigge debba essere sostituito alla fine del primo tempo da Reinders, Littbarski è in condizione eccellente e dapprima apre le marcature avventandosi su una corta respinta di Arconada su tiro di Dremmler, e poi serve un comodo assist a Fischer per il raddoppio, rendendo inutile il bellissimo colpo di testa di Jesus Zamora che vale il 2-1 finale.
La Spagna è già eliminata, l’Inghilterra potrebbe ancora qualificarsi per la semifinale battendo i padroni di casa (ma segnando almeno due reti); si teme che la Spagna, col morale a terra per il Mondiale deludentissimo, possa di fatto lasciare campo libero agli Inglesi che invece non riescono a passare, nemmeno quando nella mezzora finale entrano Keegan e Brooking, campionissimi finora assenti dal Mondiale per problemi fisici. La Germania Ovest quindi raggiunge l’obiettivo minimo della semifinale, ma le premesse sono tutt’altro che buone, nonostante la tenuta della difesa, con un Karl-Heinz Forster spettacolare. Davanti è il solo LIttbarski a creare qualche pericolo agli avversari, e contro una Francia così in forma, appare evidente che ripetere il facile 4-1 dell’amichevole di due anni prima sarà tutt’altro che facile.

Carlo Maerna
carloblacksun@hotmail.com

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